Una sensazione così brutta che mi stringe il cuore come se le canape del Palio girassero in torno alla mia anima . Forse canape di acciaio, quelle che possono distruggerci in un unico movimento sbagliato. La ferita è aperta altra volta, il mio sangue scivola per tutta parte, le lacrime dolorose scendono per la mia faccia impaurita.
Impaurita, per non essere sicura del prossimo passo, per non sapere se altra volta non giro indietro quando forse, dovevo andare avanti, per non sapere se rimanere nella mia città, nella mia Siena, non sarebbe il meglio per me, perché niente al mondo mi manca più di questo. Con la testa in giro mi domando dove è il mio coraggio, mi domando come sarà ritornare altra volta al Brasile, senza voler ritornare.
Mi occupo con qualcosa senza importanza, scatto qualche bella fotografia, piango un po’, dormo, mi sveglio, mi alzo, penso di essere meglio soltanto per essere un’ altra volta persa nei miei pensieri. Nel mio amore per L’Italia, che per me, adesso sono sicura, finisce a Roma, perché giù, non mi piace per niente. Qualche bel paesaggio, però voglio più, voglio quella vita che si trova più al nord, quella vita di qualità, “la dolce vita”, tranquilla, ancora che non sia facile, perché la vita non è una favola.
Un gatto scatenato in un labirinto, senza trovare l’uscita, perso. Qualche volta penso se non faccio la ragionevole, comunque, sono passionale, penso se non vado contra la mia natura e se questo non è pure una violenza contra me stessa.
Provo a scrivere perché scrivendo, forse, possa capirmi. Cerco di schiarire qualcosa in più, la risposta a tutte queste domande deve venire dell’anima, ma forse, la mia anima stia lontana, forse, è rimasta a Siena e così faccio una preghiera silenziosa per tornare da me…
Impaurita, per non essere sicura del prossimo passo, per non sapere se altra volta non giro indietro quando forse, dovevo andare avanti, per non sapere se rimanere nella mia città, nella mia Siena, non sarebbe il meglio per me, perché niente al mondo mi manca più di questo. Con la testa in giro mi domando dove è il mio coraggio, mi domando come sarà ritornare altra volta al Brasile, senza voler ritornare.
Mi occupo con qualcosa senza importanza, scatto qualche bella fotografia, piango un po’, dormo, mi sveglio, mi alzo, penso di essere meglio soltanto per essere un’ altra volta persa nei miei pensieri. Nel mio amore per L’Italia, che per me, adesso sono sicura, finisce a Roma, perché giù, non mi piace per niente. Qualche bel paesaggio, però voglio più, voglio quella vita che si trova più al nord, quella vita di qualità, “la dolce vita”, tranquilla, ancora che non sia facile, perché la vita non è una favola.
Un gatto scatenato in un labirinto, senza trovare l’uscita, perso. Qualche volta penso se non faccio la ragionevole, comunque, sono passionale, penso se non vado contra la mia natura e se questo non è pure una violenza contra me stessa.
Provo a scrivere perché scrivendo, forse, possa capirmi. Cerco di schiarire qualcosa in più, la risposta a tutte queste domande deve venire dell’anima, ma forse, la mia anima stia lontana, forse, è rimasta a Siena e così faccio una preghiera silenziosa per tornare da me…
Napoli, agosto di 2009